Il tempo vola e non sappiamo ancora nulla su come affronteremo il parto e la futura paternità. E poi, prima di parlare di paternità ce ne va. Siamo schietti, le donne si sentono mamme fin da subito. Già dalla convivenza impongono la loro monarchia matriarcale: “Aiutami a pulire. Non lasciare la roba in giro. Vai a fare la spesa, anzi, accompagnami che sei un disastro. Lavami i piedi, asciugali, leccam…(ops scusate questa era una mera fantasia)…ecc.”

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Ed è meglio imparare da subito come funziona una buona e felice monarchia, perché quando si presenterà il dittatore (il vostro dolce e tenero pargolo) sarete già abituati ad eseguire ordini, a subire torture corporali e psicologiche, insomma prevenire è meglio che il curaro. L’uomo invece, inizialmente non si sente così coinvolto emotivamente, l’uomo non diventa padre schioccando le dita o leggendo semplicemente una stecchetta sulla quale la compagna ha deciso di farci su una tiepida e cristallina pioggia dorata. E’ decisamente più complesso. E’ una sensazione inizialmente aspra e brusca, paragonabile quasi a quando tentiamo di addentare una prugna ancora troppo acerba, abbiamo un aumento improvviso di salivazione e allo stesso tempo un palato che sembra appena scartavetrato.

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Poi, in maniera progressiva e lenta, a volte eccessivamente lenta, a volte uno ci arriva alla velocità di un bradipo con le zampe legate e morto…piano piano uno capisce il da farsi e matura fino al punto giusto. Solo in quel momento si sente un vero papà…insomma dovremo aspettare che il nostro erede sia in grado di interagire, anche in maniera lieve, direttamente con noi. Durante tutto questo tempo avrete modo di prepararvi, o meglio, essere preparati grazie all’utilissimo e indispensabile corso pre-parto. Vi assicuro che non è cosa da sottovalutare. Noi, per non farci mancare nulla, ne abbiamo fatti due: uno di gruppo e uno individuale. Ognuno ha sortito il suo effetto. A suo modo sono serviti per capire come vivono la gravidanza le altre coppie, (dio me ne scampi e qualcuno mi scampi da dio) le paure che si insinuano, le ansie, i problemi che sopraggiungono, le ansie, il lavoro da mediare, le ansie. Sì, sì. Ok!

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Delle volte pensi che questi corsi di gruppo servano soprattutto per capire come non bisogna diventare, anche se in alcuni casi un confronto è sempre utile. Andate a vedere la sala parto. Questa si rivelerà a voi un po’ come la camera dei segreti ad Harry Potter, una stanza piena di oggetti mai visti prima e corredata da marchingegni magici che in qualche modo, e lo capirete solo quando lo vivrete, riusciranno a tirare fuori il frutto del vostro amore di quasi quattro chili, quindi più simile ad un’anguria, da un buco più o meno grosso come un pompelmo. Una sorta di magia che vivrete sulla vostra pelle, che ha la capacità di durare quasi 12 ore, un passaggio che non dimenticherete facilmente, ma questa è un’altra storia.

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Che sia esso di gruppo o individuale non risparmiate nessuna domanda o dubbio, usufruite delle ore a disposizione per porre interrogativi di qualsiasi genere, in modo tale da soddisfare lacune e curiosità di ogni sorta…e non dimenticatevi del sesso. Parlatene, chiedete: come, quando e perché. Questa fase subirà un drastico cambiamento ed è meglio essere pronti a periodi di sesso accogliente e ripetuto, momento fiorente ed effimero; a periodi di vacche magre, così magre che anche le zanzare le schivano, momento avvizzito ed eterno. Ma non disperate, tornerete a fare sesso, difficile dire quando, ma tutto torna…

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…piano piano torna anche il bradipo!

-Niente panico tutto è meccanico-